sabato 17 maggio 2008

I bambini e l'eolico

Che impressione fanno questi giganti silenziosi ai bambini? Durante la nostra visita a Varese Ligure tutti erano molto colpiti, positivamente, da ciò che vedevano, ma cosa è rimasto il loro di quella giornata, delle cose dette e viste?
Per capirlo meglio, ho chiesto loro di fare un disegno; il risultato del loro lavoro lo trovate nel menù laterale, sotto forma di slideshow.
Buona visione...

martedì 13 maggio 2008

Solo vento e pale...?

Lo sapete che gli impianti eolici diventano molto spesso mete turistiche molto frequentate? Non solo gite scolastiche alla scoperta delle meraviglie dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, ma anche feste degli Alpini, mercatini all'aperto, raduni, sagre paesane.

sabato 10 maggio 2008

Questione di opinioni
Come ogni blog che si rispetti, un bel sondaggio, giusto per capire "che aria tira".
L'Italia è un paese di opere d'arte, di scenari mozzafiato e di parchi naturali, una bellezza che, a detta dei detrattori dell'eolico, verrebbe deturpata da questi impianti, che altererebbero gli equilibri degli habitat nei quali si inseriscono.
Da sempre l'opinione pubblica, e anche il mondo della scienza e della politica, è divisa su questo tema, ma mentre in Italia si discute, discute e ancora discute, nel resto d'Europa si agisce, ed è notizia recente che la Gran Bretagna conta, entro il 2020, di soddisfare tramite centrali eoliche offshore (ovvero situate in mare, poco al largo delle coste) TUTTO il fabbisogno energetico nazionale dell'utenza domestica.
Certo l'Italia è un paese profondamente diverso dalla Gran Bretagna, e nel nostro stretto territorio non è pensabile realizzare grandi centrali costituite da decine e decine di pale eoliche, che allora sì, deturperebbero l'ambiente: è certo necessario agire, ma oculatamente.

venerdì 9 maggio 2008

La forza del vento

“E amerò il rumore del vento nel grano..."

Antoine De Saint-Exupéry
Il Piccolo Principe

La premessa

Energie rinnovabili: due parole che oggi sono pronunciate un pò da tutti, e delle quali ormai anche i bambini conoscono il significato; abusate anche, perchè parlarne non significa sapere, capire realmente quanta importanza rivestano per il nostro futuro, e per il futuro del nostro pianeta.
Certo è più facile, oggi, rispetto a 20 anni fa, avere orecchie sensibili all'argomento: il prezzo del petrolio alle stelle, i blackout energetici nazionali, l'utilizzo sempre più spinto della tecnologia e delle sue scoperte e realizzazioni rendono consapevole chiunque del fatto che, senza energia, la nostra civiltà si spegnerebbe; e l'energia, oggi, è sempre più cara e pericolosa.
Sono colpevole, lo ammetto: il mio interesse per questi temi è sempre stato abbastanza marginale, come tutti sono sempre stata abituata a schiacciare un pulsante o ad inserire una spina nella presa e vedere, quasi magicamente, luci accendersi, stoviglie lavarsi, computer salutarmi con una sigla di avvio; fare un passo avanti nella consapevolezza significa chiedersi cosa c'è dietro il pulsante e la presa, dove arrivano i cavi che circondano il mio appartamento e ne escono, arrampicandosi silenziosi sopra lunghi tralicci, a formare una fitta ragnatela sopra le nostre teste. A volte basta poco per accendere una luce dentro di noi: un avvenimento, una lettura, delle parole, un'emozione; questo è ciò che è accaduto a me e che voglio raccontare, senza pretese di obiettività, di approfondimenti tecnici o di divulgazione scientifica.
Il mio intento in questo blog sarà quindi solo quello di comunicare e condividere un'esperienza, un'emozione, e le idee che questa ha reso in me più luminose, dando loro una nuova visibilità nella mia coscienza, sperando di ottenere lo stesso effetto in tutti coloro che avranno voglia e pazienza di leggere le mie parole e di proporre le proprie idee su questo argomento.

Il fatto
Siamo in pullman da oltre un'ora, e la salita del passo di Cento Croci è nascosta dalla nebbia, mentre nuvole beffarde ci riversano addosso violenti scrosci d'acqua; una fredda giornata d'aprile, 50 bambini urlanti, una gita nata male fin dal mattino presto, quando, davanti alla scuola, cercavo inutilmente di ripararmi dal vento che sembrava volesse riportarmi a casa mia, sotto le coperte.
Siamo quasi arrivati, urla nel microfono la guida, il pullman esegue una curva a gomito impossibile e si immette in una stradina, all'inizio della quale un malridotto cartello indica il Passo della Cappelletta.
Dopo 20 minuti di terrore lungo una strada stretta e sconnessa, fossi ai lati della strada e un tempo da tregenda, la nebbia si dirada, il fischio del vento aumenta e tante piccole facce si incollano ai finestrini umidi: davanti a noi, sopra di noi, quattro giganti afferrano il vento e lo strappano via, lo prendono e lo masticano silensiosamente con un lento ruotare di lunghi, bianchi, meravigliosi denti.
Quattro maestose sagome, eleganti, affusolate, sembrano sfidare la natura, e sembra che siano nate proprio lì, insieme agli alberi, ai pascoli, ai recinti per il bestiame che li circondano: siamo arrivati davvero, siamo all'impianto eolico di Varese Ligure, il luogo nel quale un'emozione inaspettata ha cambiato in me un pò di cose...

Oggi
Oggi guardo con occhio diverso tutto ciò che riguarda le energie rinnovabili, ma soprattutto, naturalmente, l'energia prodotta dallo sfruttamento del vento, e ho opinioni più precise, che mi consentono di schierarmi decisamente quando sento le polemiche suscitate dagli scontri fra sostenitori ed oppositori di questi monumenti di arte moderna; e in questo blog cercherò di condividerle con tutti, soprattutto con chi la pensa diversamente da me, cercando di non perdere mai di vista l'obiettività che è necessaria, e dovuta direi, nell'affrontare temi cosi importanti e ai quali tutti dovrebbero interessarsi di più.